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Calcolo rapporto rata reddito mutuo o prestito 2024


Come si calcola il rapporto rata reddito per il mutuo o un prestito personale o finanziamenti in genere nel 2024


Questi i quesiti: cos'è il rapporto rata reddito? Come si calcola il rapporto rata reddito e come incide sull'erogazione finale del finanziamento? Iniziamo con dei brevi cenni legali: esiste una normativa sul rapporto rata reddito? No! Non c'è una legge che ne delinei una percentuale precisa, tuttavia esiste una sorta di raccomandazione che la nostra Banca d'Italia inoltrò all'Abi già nel 2008 ed in base alla quale "consigliava" alle banche di ritenere la percentuale rapporto rata reddito non superiore al 30% che, tradotta in un esempio, sarebbe a dire che se hai uno stipendio medio netto mensile di 1500 euro la rata non può superare i 450 euro! Se questo è il consiglio della Banca d'Italia, la realtà è tutt'altra cosa, la quale è dimostrata dalla prassi bancaria laddove al corrente 2024 non indica ancora una precisa percentuale rapporto rata reddito (per es. il 30%, il 35%, il 40%...) ma la decide, di volta in volta, seduta stante, in base al cliente. Ed è giusto che sia così! Vediamo perchè. Nella realtà, pensate, un rapporto rata reddito del 30% può essere eccessivo: è il caso ad es. di un soggetto che abbia un reddito mensile netto di 700 euro. Sottraendo a questo il 30% (210 euro) del suo reddito riuscirà a vivere con 490 euro mensili? Oppure, riuscirà a pagare la rata con regolarità? Viceversa, su un reddito medio-alto, il rapporto rata reddito al 40% potrebbe essere irrisorio: pensate ad una persona che abbia 5mila euro di reddito netto. Se a questa togliamo il 40% (2mila euro) hai voglia di "campare" con i restanti 3000 euro... Quest'ultima ipotesi sarebbe in grado di sopportare anche un rapporto rata reddito al 50%. Dopo aver delineato i predetti esempi possiamo rispondere alla prima domanda: cos'è il rapporto rata reddito? E, soprattutto, qual'è la sua finalità?

Trattasi di una quota percentuale del reddito medio netto mensile entro la quale viene determinata l'ammontare massimo della rata che un soggetto è o deve essere in grado di sopportare per continuare a pagare con regolarità il finanziamento concessogli. La finalità del rapporto rata/reddito è duplice: 1) evitare che il finanziatore (banca e/o finanziaria) iscriva a passivo cioè in sofferenza il finanziamento di cui il debitore non è più in grado di pagare le rate. Ciò, su larga scala, non farà altro che indebolire la banca e tutto il sistema bancario nel suo complesso; 2) dal lato del debitore: evitare, come minimo, l'iscrizione come cattivo pagatore ma soprattutto evitare una procedura di recupero crediti volta al pignoramento e messa in vendita del bene in caso di leasing o mutuo e comunque di tutti quei finanziamenti che hanno avuto per oggetto un bene ipotecabile e/o pignorabile (si pensi ad una casa, un macchinario, un'opera d'arte, ecc.). Prima di passare all'altro quesito (come calcolare il rapporto rata reddito dei finanziamenti) vogliamo indicarvi una utile curiosità: è vero che non esiste una normativa, legge o disciplina che dir si voglia previsiva della percentuale de qua. Tuttavia l'assenza di una regola è circoscritta al rapporto rata reddito dei finanziamenti più comuni cioè ai mutui ai prestiti personali ed a quelli al consumo nonchè al leasing. Esiste, invece, una previsione legale, precisa, sulla percentuale del rapporto rata reddito in un tipo di finanziamento molto famoso: la cessione del quinto della pensione e stipendio (cfr. calcolo cessione pensione & stipendio oltre il 50%). In questo caso non solo il rapporto rata reddito è legalmente previsto ma addirittura, quello che sanno in pochi, arriva, in alcuni casi, a superare, sempre per legge, la percentuale del 50%... Terminiamo delineando come si calcola il rapporto rata reddito e come questo incide sull'erogazione finale del finanziamento premettendo che i criteri di calcolo hanno, forse, più importanza del rapporto rata reddito di per sè: ottenere il massimo del finanziamento partendo dal rapporto rata reddito personale.

Anzitutto, ribadiamo che la regola del rapporto rata/reddito, ad eccezione delle cessioni del quinto (dove è il 20% ), si applica a tutti i finanziamenti qualunque sia il loro nome: si applica ai mutui (cfr. calcolo mutuo in base allo stipendio), al leasing, ai prestiti personali ed a quelli al consumo, si applica altresì alle carte di credito tradizionali (per determinare il fido mensile) nonchè alle revolving (per determinare la rata). Allora, come si calcola il rapporto rata reddito? - Per i dipendenti: considerare il reddito netto annuo e dividerlo per 12 mensilità e su quest'ultimo risultato l'istituto calcolerà il rapporto rata reddito. Per esempio, netto annuo di 24mila euro : 12 = 2mila euro -> rapporto r/r al 35% = 700 euro di rata. Considerate che, alcune banche prendono in considerazione la tredicesima e la quattordicesima talchè il risultato della divisione sarà maggiore (13 o 14 mesi diviso 12): continuando con l'es., 28mila euro (14 mesi) : 12 = 2333 euro -> rapporto r/r al 35% = 816 euro. Quindi la banca che considera la 14esima riconoscerà un rapporto r/r maggiore, che nell'es. è di 116 euro in più i quali, badate, in un mutuo equivalgono a ben 20-30 mila euro in più di finanziamento finale. - Per i lavoratori autonomi: per questi il rapporto rata reddito è dato solo dal reddito netto annuale diviso 12.

Come alzare la percentuale del rapporto rata reddito? Cioè come portarlo al 40% o 50% od anche più? Il sistema più sicuro per alzare il rapporto r/r di un finanziamento è quello di aggiungere un terzo garante, talchè il reddito netto mensile di quest'ultimo si sommerà a quello del richiedente principale facendo di fatto aumentare il rapporto r/r anche sopra al 50%. Pensate ad es. al padre pensionato che apporta la propria pensione in aggiunta allo stipendio del figlio... beh, nell'esempio la garanzia del terzo (padre) non è diretta al perfezionamento del finanziamento (che sarebbe stato comunque concesso, ma entro un certo limite) ma all'ottenimento di una rata maggiore che il richiedente principale (figlio) da solo non avrebbe potuto sopportare. Altra prassi, però NON accettata da tutti gli istituti di credito, è quella di dare in garanzia un bene immobile (casa o terreno). Infine, un'altro modo di aumentare indirettamente il rapporto rata reddito, al fine sempre di ottenere una somma finale maggiore, è quello di "giostrare" il tasso d'interesse e/o la durata del finanziamento (provate con il nostro software): il tasso più basso aumenta indirettamente il rapporto r/r in quanto permette di ottenere una cifra finale maggiore; parimenti, anche una durata cioè un ammortamento più lungo permette una somma finale maggiore ma, in questo caso, si pagheranno più interessi passivi... fate voi.. Ora non resta che utilizzare il nostro software di calcolo rata reddito dei finanziamenti.
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Digita dal 35% al 40% del
reddito medio netto mensile:

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8 per un prestito, 20 per un mutuo:

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